Il prestito personale è un prodotto finanziario di una somma prefissata ad un tasso di interesse in genere fisso e rimborsabile secondo un piano di ammortamento a rate costanti.
Rientra nella categoria dei prestiti non finalizzati cioè in quelle operazioni di finanziamento non direttamente collegate all’acquisto di uno specifico bene o servizio.
Quindi, a differenza di quanto accade nei prestiti finalizzati, non entra in gioco la figura del negoziante, ma il contratto di credito è concluso direttamente tra finanziatore e richiedente. Di conseguenza, se la richiesta di finanziamento viene accettata, l’erogazione della somma pattuita avviene direttamente nelle mani del consumatore, e non ad una terza parte (il negoziante, appunto).
Manca anche la presenza di un bene o servizio acquistato che possa fungere da garanzia per l’insolvenza del debitore, cosa che rende questo prodotto piuttosto rischioso per l’istituto finanziatore. Il prestito non finalizzato, infatti, non prevede la presenza di garanzie reali (come un bene acquistato), anche se può capitare, in qualche caso molto particolare che la società finanziatrice richieda delle garanzie personali come la firma di un coobbligato o una fideiussione.
Il prestito personale è un prodotto normalmente concesso dalle banche e dalle società finanziarie specializzate, e gli importi finanziabili possono variare da un minimo di 1.500,00 €. ad un massimo di 30.000,00 €.
In genere la concessione di un prestito personale non è subordinata alla presentazione di garanzie reali (ovvero diritti di pegno o ipoteca su cose di proprietà del richiedente).
Può accadere tuttavia che in alcuni casi, al fine di minimizzare il rischio di insolvenza, le banche o finanziarie sottopongano al richiedente un contratto di credito che prevede la cambializzazione delle rate, la fornitura di una garanzia particolare (per esempio l’autorizzazione preliminare a cedere una parte del proprio stipendio in caso di mora), oppure ancora un’unica cambiale a garanzia, in grado di garantire una parte o l’intero ammontare erogato.
Un’altra forma di garanzia che può essere prevista è la firma di un coobbligato o di un terzo fideiussore, che si faccia garante del buon esito dell’operazione. Certo è che, a fronte di una richiesta per un certo importo (approssimativamente pari a 7.500,00€. o più) da parte di un consumatore, il fatto che possano essere richieste garanzie personali, come la firma di un garante o la fornitura di una fideiussione, è da considerarsi abbastanza normale. Ad ogni modo, è difficile stabilire delle regole valide a priori e l'eventuale richiesta di garanzie dipende caso per caso dal profilo di rischio (o score) della singola operazione e del singolo richiedente.
Per approfondire la struttura di un contratto standard di prestito personale rimandiamo a quanto già proposto nella Guida ai prestiti (vai a Il Contratto).
Qui di seguito descriviamo alcuni aspetti che è opportuno richiamare.
La legge stabilisce che un contratto di prestito personale deve contenere i seguenti elementi:
il tasso di interesse praticato;
ogni altro prezzo e condizione praticati, inclusi i maggiori oneri in caso di mora;
l’ammontare e le modalità del finanziamento;
il numero, gli importi e la scadenza delle singole rate;
il tasso annuo effettivo globale (TAEG);
il dettaglio delle condizioni analitiche secondo cui il TAEG può essere eventualmente modificato;
l’importo e la causale degli oneri che sono esclusi dal calcolo del TAEG (se non è possibile indicare chiaramente queste spese, deve essere indicata una spesa realistica; oltre a questa somma, non ti potrà essere imposto alcun pagamento);
le eventuali garanzie richieste;
le eventuali coperture assicurative che ti venissero richieste e non incluse nel calcolo del TAEG.
In linea generale, interrompere il pagamento di una rata comporta l’immediata inadempienza nei confronti del finanziatore ed il rischio di spiacevoli conseguenze:
gli interessi dovuti verrebbero maggiorati, con l’applicazione di una mora;
si rischia di finire nella lista dei pagatori ritardatari (o peggio) e di essere segnalati agli enti di tutela del credito (le Centrali Rischi) che condivideranno questa informazione con l’intero sistema bancario e finanziario. Alla fine, il risultato sarà un peggioramento della tua affidabilità creditizia e una maggiore difficoltà nell’ottenere credito in futuro.
Il mancato puntuale pagamento anche di una sola rata autorizza il finanziatore a risolvere unilateralmente il contratto. Il cliente sarà tenuto al pagamento di tutte le spese bancarie e di protesto nonché di tutte le spese sostenute dal finanziatore per recuperare l’ammontare della rata, oltre ad un’eventuale penale.
La normativa stabilisce che è sempre possibile estinguere il prestito anticipatamente rispetto al termine concordato, restituendo l’importo convenuto con alcune maggiorazioni.
La banca o finanziaria richiederà il versamento del capitale residuo, degli interessi e degli altri oneri maturati fino a quel momento e , se previsto nel contratto (cosa che normalmente accade), di un compenso comunque non superiore all’1% del capitale residuo.
Qualora il contratto non specifichi qual è l’importo del capitale residuo dopo ciascuna rata di rimborso, si deve intendere come capitale residuo la somma del valore attuale di tutte le rate non ancora scadute alla data dell’adempimento anticipato, (calcolata mediante una formula standard definita dal Ministro del Tesoro con un decreto). Il tasso di interesse da utilizzare nel calcolo č invece quello in vigore al momento dell’adempimento anticipato.
Tra tutti i prodotti di credito, certamente il prestito personale è quello che lascia la maggiore libertà di spesa (anche la carta revolving per la verità, che però presenta limiti di affidamento decisamente più bassi). La possibilità di fatto di destinare l’importo ricevuto alle spese che ciascuno ritiene opportune o necessarie, se da un lato è una gran comodità per il consumatore, dall’altra costituisce un rischio per chi lo finanzia.
Il prestito personale può essere richiesto o presso una banca generalista o presso un istituto finanziario specializzato(possono essere tanto società finanziarie quanto banche).
Questi soggetti hanno delle caratteristiche differenti, vediamo di cosa si tratta.
Le banche sono interessate alla relazione complessiva con il cliente, e quindi al profitto che ricavano dal portafoglio prodotti detenuto dal cliente (conto corrente, titoli, servizi vari, ecc.), ragion per cui talvolta praticano condizioni competitive sul prestito personale, che è appunto solo una delle fonti di reddito legate a quel cliente. Il fatto è che di norma concedono tale finanziamento solo ai propri clienti, anche perché li conoscono già e possono valutare il livello di rischio con maggiore precisione.
Anche le società specializzate concedono di norma questo prodotto ai già clienti (per esempio chi ha gIà sottoscritto con l' istituto un prestito finalizzato) che hanno dimostrato di essere dei “buoni pagatori”. Tuttavia, molti di questi intermediari si sono attrezzati per valutare il rischio di nuove richieste e offrono i loro finanziamenti anche a nuovi clienti.
Per quanto riguarda le modalità e le tecniche di valutazione delle richieste, rimandiamo a quanto già descritto nella sezione Guida ai prestiti
In questa sezione ci limiteremo ad illustrarti in modo schematico alcuni criteri di valutazione specifici del prestito personale.
Politiche di rischio
Per le caratteristiche di maggiore rischio sita rispetto ad altri prodotti di credito, i parametri di accettazione applicati dagli istituti (quelli in base ai quali viene calcolato lo score) sono più stringenti; resta inteso che essi potranno variare da istituto a istituto, in funzione del livello di rischio che ciascuno intende assumersi;
Importo del finanziamento
Per importi di una certa entità (approssimativamente oltre i 7.500,00 €.) è probabile che gli istituti richiedano una delle garanzie descritte in precedenza;
Livello di reddito
L’accettazione delle richieste, soprattutto per importi elevati, č subordinata anche alla valutazione del livello di reddito del richiedente (e al rapporto tra reddito mensile e eventuale rata di rimborso).
Affidabilità creditizia
Grande importanza ha, infine, l’apprezzamento dell’affidabilità creditizia del richiedente: è importante sottolineare che questa valutazione non ha alcun significato “morale”. Gli istituti si limitano a stimare il livello di rischio connesso alla sua richiesta, e lo fanno analizzando il rapporto di credito fornito dalle Centrali Rischi.
Se la storia creditizia del richiedente presenta alcune “pecche” (ritardi nei rimborsi di precedenti finanziamenti, rapporti insoluti, ecc.) è improbabile che la richiesta possa avere esito positivo. In questi casi, per chi ha un lavoro dipendente, una valida alternativa č costituita dal Prestito dipendenti, prodotto che offre interessanti garanzie all’istituto finanziatore e consente di adottare criteri di valutazione più elastici.
Quando devi valutare più offerte di finanziamento è bene che tu consideri l’onerosità complessiva di ciascuna operazione, senza limitarti alla valutazione della sola rata mensile.
Valutare attentamente il costo reale di un prestito non è tuttavia un’operazione semplice, in quanto le voci di spesa di un finanziamento sono numerose (capitale erogato, interessi, oneri accessori, spese iniziali, spese assicurative) e non sono facilmente integrabili in una misura di costo unica.
In generale, gli elementi che è opportuno esaminare prima di sottoscrivere un contratto di credito sono:
TAN (tasso annuo nominale)
Il TAN rappresenta il tasso di interesse, espresso in percentuale e su base annua, applicato dalle banche o finanziarie all’importo lordo del finanziamento, viene utilizzato per calcolare, a partire dall’ammontare finanziato e dalla durata del prestito,
la quota interesse che il debitore dovrà corrispondere al finanziatore e che, sommata alla quota capitale, andrà a determinare la rata di rimborso. Il TAN è uno degli elementi che contribuiscono a definire una misura di costo complessiva
dell'operazione di credito. Altri elementi da considerare sono le spese di istruttoria e le eventuali spese assicurative.
Spese di istruttoria
Le spese di istruttoria sono una voce di costo che l’ente finanziatore pone a carico del richiedente per la copertura delle spese di valutazione e di gestione della domanda di finanziamento. In genere sono corrisposte in un’unica soluzione,
al momento dell’erogazione del finanziamento.
Eventuali spese assicurative
Possono essere previste coperture assicurative, facoltative o obbligatorie, per la copertura del rischio di insolvenza.
TAEG (tasso annuo effettivo globale)
Una misura del costo totale del finanziamento, utile nel confronto di più offerte di credito, è rappresentata dal TAEG. Il TAEG è il tasso annuo effettivo globale ed è una misura, espressa in termini percentuali, con due
cifre decimali e su base annua, del costo complessivo del finanziamento. diversamente dal TAN, il TAEG è comprensivo di oneri accessori quali spese di istruttoria, spese di apertura pratica, spese di incasso delle rate, spese assicurative,
che il debitore deve pagare oltre agli interessi sul finanziamento.
Tuttavia la normativa italiana consente, sotto alcune condizioni, una certa discrezionalità, escludendo od includendo nel calcolo alcune voci di costo: le spese assicurative, se facoltative, possono essere escluse dal calcolo del TAEG,
il che conduce molte finanziarie a proporre assicurazioni facoltative ed esporre un TAEG inferiore.
Fai quindi attenzione e considera attentamente la tua spesa complessiva, analizzando di volta in volta le singole voci dell’offerta di finanziamento che ti viene proposta.